Il bambino sviluppa l’abilità di linguaggio in modo innato secondo Chomsky, questo vuol dire che è una competenza naturale e spontanea, potenzialmente presente dalla nascita.

Il linguaggio cresce attraverso le stesse tappe indipendentemente dalla lingua di acquisizione, quindi si può definire come un’attitudine cerebrale autonoma e per questo motivo si sviluppa e può essere danneggiata indipendentemente da altre facoltà (E. Damian).

Gli studi effettuati nel tempo hanno rilevato che il periodo che va da 0 a 3 anni di età è quello in cui il bambino ha la massima predisposizione ad incrementare il linguaggio e questa sua disposizione è indipendente dalla difficoltà del codice linguistico in cui è immerso. Si può dire che il bambino fa meno fatica ad imparare una lingua se viene esposto a questa tra gli 0 ed i 3 anni.

Dopo i tre anni, la predisposizione allo sviluppo del linguaggio, che è connessa alla plasticità neuronale del bambino, diminuisce gradualmente. Questo non vuol dire che i bambini dopo i tre anni non possano più apprendere il linguaggio, ma sta ad indicare che dopo i tre anni la plasticità cerebrale inizia a modificarsi e cambia il modo in cui si apprende. Pertanto essere esposti ad una lingua dopo i tre anni richiede maggior tempo per essere appresa.

Per questo motivo si consiglia un intervento precoce volto a favorire e a implementare lo sviluppo del linguaggio.

 

“L’EMERGERE DEL LINGUAGGIO” Angelo Cangelosi e Huck Turner

Corso: “Come migliorare il linguaggio in modo ludico: il programma LogoCreativeMap”